Il generale Roberto Vannacci torna a farsi sentire e lo fa anche sul caso dell’omicidio Giulia Cecchettin collegato al tema del patriarcato.
Non si sentiva parlare del generale Roberto Vannacci da un po’. Ma adesso l’autore del libro ‘Il mondo al contrario’, proprio a margine di una recente presentazione della sua opera, è tornato ad alzare la voce e commentare le vicende di strettissima attualità. Non ultima quella del terribile omicidio di Giulia Cecchettin collegato anche al tema del patriarcato.
Vannacci, il parere sul patriarcato
Nel corso della presentazione del suo libro ‘Il mondo al contrario’, il generale Vannacci ha avuto modo di dare la propria opinione sull’omicidio di Giulia Cecchettin e anche al tema ad esso collegato relativo al patriarcato in Italia. Nell’ultima puntata andata in onda di Tagadà su La7 sono state raccolte, appunto, alcune parole dell’uomo.
“C’è stato questo omicidio efferatissimo pochi giorni fa. Non riesco a capirlo però, perché il patriarcato fondamentalmente in Italia non esiste più“, ha esordito. “Non conosco nessuna famiglia che possa essere assimilata ad una famiglia patriarcale, né tra le mie conoscenze, né tra i miei amici, né tra la mia famiglia. Dov’è il ‘padre padrone’ in Italia? Ditemi un posto in Italia dove esiste ancora la cultura del padre padrone”.
“L’uomo debole”
Il pensiero del generale si è poi sviluppato meglio con ulteriori dettagli sul suo parere: “Se per patriarcato si intende quella cultura dell’uomo che deve essere forte, che deve avere le spalle larghe, deve essere il sostegno della famiglia, ma questa non è una cosa negativa prescindere. Quello che è negativo è l’uomo debole, è quello che provoca il femminicidio, non è l’uomo forte ad uccidere la donna, è l’uomo debole, è l’uomo che non sa più vivere senza di lei”.
E ancora: “Quando questa dipendenza viene a mancare, con la donna che se ne vuole andare o lo lascia oppure l’amore finisce, lui non ha altra soluzione, perché non è più in grado di vivere da solo, che uccidere la donna”.